Tracce d’arte in ostello
Da sempre orgogliosi di essere l’unico ostello della gioventù della città, abbiamo voluto imprimere questo sentimento anche nella crescita estetica ed artistica della struttura.
Posto che non crediamo che sarà mai possibile vedere la fine di questo lavoro di “decorazione” in continua e costante evoluzione, siamo comunque soddidfatti dei risultati ottenuti fino ad ora e felici di condividerli con i nostri ospiti.
Queste opere rappresentano il modo in cui l’Ostello “parla” della sua città, nel presente, nel passato e, magari più avanti, anche nel futuro.
Leggende, scorci, piatti tipici, poemi eroicomici, monumenti inconfondibili, disegni che diventano un diario artistico di ricordi speciali e le tracce di mille mani diverse che servono per comporre un mosaico variegato, impattante e fresco che, giorno dopo giorno, entra a far parte dell’immaginario delle persone che vivono l’Ostello.
Tracce sparse
Tante superfici perfette per lasciare un’impronta, tanti artisti diversi, tutti amici alcuni anche ospiti, che hanno voluto segnare il passaggio in Ostello. Queste sono per noi le “tracce sparse” che riempiono il piano terra.
Scorci di Modena tra tetti visti da un terrazzo, inconfondibili tagli del centro storico e i monumenti che più la rappresentano: il Duomo, il suo rosone, la Ghirlandina e i tortellini!
Momenti più naif scelti iper la reception, illustrazioni quasi bucoliche di cosa può rappresentare un viaggio tra ricordi, esperienze, crescita e felicità.
Ma anche grandi tele appese per ricordare a chi le guarda il dovere dell’ospitalità e l’importanza dell’eterogeneità.
Creative summer party
Un caldo pomeriggio d’estate, artisti creativi, musica, birra e la piazza a disposizione da riempire di tele su cui creare. Le tele sono state messe all’asta per raccogliere fondi.
In Ostello anche la solidarietà è dotata di una forte vena artistica.
La Secchia Rapita
In uno spazio di non semplice impostazione grafica e di forte transito di ospiti distratti, starlci significativi del poema epico del Tassoni, rappresentati con un esercizio calligrafico talmente rigoroso da diventare ipnotico e intervallati da immagini di un bestiario immaginario che rende ancora più impattante la resa estetica di un “pezzo” dalle importanti dimensioni rendono impossibile non soffermarsi in un corridoio di servizio che è stato trasformato in un tunnel sospeso tra storia e fantasia.
Pimp my yard, arte in cortile.
In Ostello non ci si annoia mai; un altro pomeriggio estivo da riempire, amici artisti a disposizione e un cortile interno troppo spoglio: pimp my yard!
Animali fantastici, richiami ai bassorilievi del nostro Duomo e fantasia che corre libera.
La scala delle fiabe
Un nastro istoriato che scorrendo initerrotto lungo le pareti delle scale interne accompagna l’ospite dal primo all’ultimo piano, narrando sei tra le leggende più note del nostro territorio.
“Le fate del castello di Levizzano” Sharko
“Il lago della Ninfa” Jah
“La fòla del Magalas” Mazz
“La Potta di Modena” Giulia Tondelli
“La leggenda del Bucamante” BOLO
“Lo Psillo” Carlo Bascelli
Bar, la leggenda di Filippo
Al San Filippo il bar è…infestato dai fantasmi!
Sulle pareti è incisa e pitturata la storia di Messer Filippo, un mercante vissuto nel secolo XVI che giunge a Spilamberto per offrire le proprie sete alla bella castellana, di cui si innamora.
Ma è un amore proibito che lo conduce alla morte ed in attesa del supplizio, rinchiuso in un’angusta cella nel castello di Spilamberto, prima di morire e trasformarsi in fantansma, lascia il suo racconto sulla pietra che lo imprigiona.